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La Divina Commedia è un capolavoro universale, perché racchiude in una sola opera grandiosa tutti i temi essenziali dell'umanità: il mistero del male e del peccato, con la Cantica dell'Inferno, ma anche la gioia della purificazione e del pentimento, con la Cantica del Purgatorio, e infine la felicità e l'estasi della presenza di Dio nella Cantica del Paradiso. Tuttavia, vi è un filo rosso che segna come una ferita aperta l'evolversi del poema e consiste nella condizione di esiliato e di dispatriato di Dante stesso: senza questa esperienza amara e dolorosa, è difficile immaginare che Dante avrebbe raggiunto la profondità della sua opera e i codici più intimi della sua rappresentazione del mondo, degli uomini e della fede. Il tema dell'esilio e della condizione esistenziale che lo contrassegna è elaborato in tre modi diversi e complementari, tutti caratteristici di aspetti specifici del poeta fiorentino, che era allo stesso tempo un uomo di fede, un uomo politico, uno scrittore e poeta.